lingua spagnola II Mininni, aiuto! qualcuno che mi possa spiegare!

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peppermint9
view post Posted on 1/2/2010, 17:08




Qualcuno saprebbe spiegarmi bene il concetto di Transferencia legato ai nomi propri? non ho capito esattamente di cosa si tratta e come si collegano tra di loro prestamos, calcos e neologismos denotativos.... :ph34r: per favore!!!
 
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giuly388
view post Posted on 3/2/2010, 09:18




ciao! dunque quando si parla di prèstamos e calcos si definiscono transferencias perchè non sono vere e proprie traduzioni: la parola viene "trasferita" da una lingua all'altra.
cosa intendi x come si collegano tra loro??
 
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peppermint9
view post Posted on 3/2/2010, 09:49




a posto! grazie mille...no bhe ora è tutto chiaro...non mi era chiaro che fossero entrambe transferencias...=). Tu hai già dato l'esame con la Mininni? se si potrei farti alcune domande?
 
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dan32
view post Posted on 3/2/2010, 10:38




io l'ho dato, se hai bisogno di qualcosa chiedi pure. non son quanto mi ricordo però, generalmente passato un esame rimuovo tutto!

:)
 
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|ali|
view post Posted on 3/2/2010, 14:01




ciao, mi unisco anch'io alla domanda... qualcuno sa come si svolge l'esame? a chi ha frequentato il corso chiede anche la traduzione dei testi esaminati a lezione? grazie a chi eventualmente mi riponderà prima dell'orale di venerdì mattina :happy:
 
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peppermint9
view post Posted on 3/2/2010, 14:29




ciao! io ho assistito all'appello del 18...ti scrivo quello che ha chiesto:
definizione di texto, culturema, realia, funzione del linguaggio a proposito degli elementos culturales...quindi f.fatica, referenciàl, expresiva, apelativa però rigaurdo gli elementi culturali, problemi della traduzione audiovisuale, resgistro, dialetti, idiolecto, diccionario de uso y diccionario de norma, la rae, a cosa servono le note a piè pagina, spiegare la difficoltà di traduzione dei testi (ecco qui mi son persa la risposta...probabilmente sono caduta a fantasticare...avevo appena finito un altro esame ed ero distrutta, comunque su due piedi voi cosa rispondereste???), prestamos, calcos, quando da un punto di vista linguistico può entrare un linguismo/extranjerismo...e qui quindi bisogna parlare ad esempio della dittatura...se c'è dittatura no extranjerismi o viceversa, e anche del eventuale contatto del paese con altre culture, contexto, distancias tra emisor e destinatario, tipos de traduccion.

in più: PREPARA UN ARGOMENTO A SCELTA! si inizia con quello. Interroga 3 persone alla volta, quell'appello di testi non ne ha fatti tradurre ma io li ho preparati comunque non si sa mai.

domanda (mia): la differenza sostanziale tra dicc.de norma e di uso è che quello di norma è che ha un'etimologia...cioè parte da un'etimologia dela parola ed espone gli sui più antichi delle parole e invece quello di uso inizia dal significato più recente, il significato ultimo e non ha etimologia?
 
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|ali|
view post Posted on 3/2/2010, 17:59




Grazie sei stata molto gentile! …l’esempio della dittatura non lo sapevo. Purtroppo non posso esserti molto di aiuto sulla parte dei dizionari perché anch’io ho degli appunti parziali, cmq ecco: il dizionario di norma (quello della R.A.E. del ‘700) comprende etimologia, parole obsolete, ecc… mentre il primo dizionario di uso è di Maria Moliner e risale agli anni ’50, oggetto di critiche perché considerato non rigoroso. Poi c’è quello di Manuel Seco, non comprende l’etimologia ma parte delle ultime accezioni dei termini. Qui trovi qualche info: http://es.wikipedia.org/wiki/Manuel_Seco
Allora se ne interroga 3 per volta fa in fretta… O_o
In breve quale sarebbe la parte sui dialetti? Ho frequentato le lezioni fino a un certo punto poi ho iniziato a disertare…
 
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peppermint9
view post Posted on 3/2/2010, 18:25




CITAZIONE (|ali| @ 3/2/2010, 17:59)
Grazie sei stata molto gentile! …l’esempio della dittatura non lo sapevo. Purtroppo non posso esserti molto di aiuto sulla parte dei dizionari perché anch’io ho degli appunti parziali, cmq ecco: il dizionario di norma (quello della R.A.E. del ‘700) comprende etimologia, parole obsolete, ecc… mentre il primo dizionario di uso è di Maria Moliner e risale agli anni ’50, oggetto di critiche perché considerato non rigoroso. Poi c’è quello di Manuel Seco, non comprende l’etimologia ma parte delle ultime accezioni dei termini. Qui trovi qualche info: http://es.wikipedia.org/wiki/Manuel_Seco
Allora se ne interroga 3 per volta fa in fretta… O_o
In breve quale sarebbe la parte sui dialetti? Ho frequentato le lezioni fino a un certo punto poi ho iniziato a disertare…

dunque per i dialetti...si parte dalle varianti linguistiche che posso essere inserite in una dimensione comunicativa dal USUARIO (cioè da colui che parla) . L'usuario può avere un determinato registro che dipende dalla provenienza geografica, sociale, etc. Possiamo quindi parlare di due aspetti del registro: el tono que puede ser alto, bajo, formal o informal y està relacionado con el contexto situacional ( in pratica chi parla scegli un determianto tipo di tono a seconda del contesto, della situazione in cui si trova) e infine el dialecto: el dialecto està relacionado con los aspectos de proveniencia geografica y social, però tambièn con la instruccion. Quando nomini il dialecto parla anche del IDIOLECTO: que es la manera, propria de cada persona de expresarse.

questi sono gli appunti!
 
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peppermint9
view post Posted on 4/2/2010, 10:12




ecco il domandone...quando si parla della propuesta de los elementos culturales e parla di indicadore culturales che si manifestano attraverso il comportamento etc etc e che questi si possono classificare attraverso una corrispondenza con le funzioni linguistiche / della comunicazione, quindi f.fatica - referencial-expresiva- conativa...ecco subito dopo negli appunti dice : la propuesta distingue 4 clases en una situaciòn > lugar, ocasiòn, momento partecipantes de la acciòn y 4 clases externas a la situacciòn > lugar, historia, modo de vivir, patrimonio cultural...ECCO...esattamente tutto ciò cosa vuol dire? 4 classi di che cosa? come si ricollega agli elementi culturali?
 
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|ali|
view post Posted on 4/2/2010, 13:10




Credo che i parametri che hai citato - gli indicatori culturali propri della situazione (luogo, occasione, ecc…), e quelli esterni ad essa, quindi quelli riferibili al contesto generale (momento storico, ecc…) – concorrano a delineare come saranno le varie espressioni della comunicazione (fatica, referenziale, espressiva, conativa). In pratica, il contesto determina il livello e il grado di espressione.
 
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9 replies since 1/2/2010, 17:08   341 views
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